lunedì 28 gennaio 2008

Altro che novità. Boicottiamo Qtrax e incentiviamo l'Italia con Downlovers



Non voglio stare nella retorica dicendo che i media italiani non valgono nulla, questo ben si sa.
Comunque oggi hanno dato per l'ennesima volta dimostrazione della loro ignoranza sul mondo del web italiano.
Infatti stamani su tutti i giornali e ieri sera su i vari TG è stato reclamizzato con entusiasmo e con aria di novità il nuovo sito americano Qtrax che permette 'solo in america!' di scaricare musica gratis e in modo legale, finanziandosi con introiti pubblicitari.
Perfetto, è una bella notizia, ma di certo non nuova e nemmeno utile nel mondo del web Italiano.
Prima di tutto il sito, come citato prima, è fruibile solo per il popolo USA ed inoltre da noi esiste l'italianissimo e funzionalissimo www.downlovers.it (con licenza SIAE: 873/I/07-978 ).
Mi immagino il duro colpo dei creatori di Downlovers vedendosi il loro spettante spazio tra i media rubato da un colosso americano che in Italia nemmeno si può usare.
Una volta che nel nostro paese nascono servizi a doc. sulla rete vengono miseramente snobbadi dai nostri giornali che, a quanto pare, preferiscono di gran lunga incentivare le società americane, come se da noi non ci fosse bisogno.
Tutto ciò nasce dalla foga di lanciare uno scoop facendo la minima fatica, copiando spudoratamente le news da altri giornali, soprattutto se di fattezza straniera, nessuno si è degnato di verificare se effettivamente fosse un servizio nuovo.
Quando i quotidiani si decideranno e assumeranno qualche 'Vero' esperto informatico che possa indirizzarli e trovare delle vere e scottanti notizie dal web? Prima di scrivere, come spesso accade, assurdità cascando in qualche catena di Sant. Antonio bufala.
Che vergogna!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sulla pochezza dei media tradizionali italiani, sfondi una porta spalancata. Ma Downlovers presenta gli stessi problemi di Qtrax (che preso, probabilmente, arriverà anche in Italia)
Continuo a credere che il nuovo modello discografico non si baserà su siti che fanno accordi con le major, ma con la fine delle major stesse, perlomeno quelle attuali.
Saluti.

Red. ha detto...

Beh sì... Già alcuni gruppi autoprodotti si fanno la distribuzione on-line senza passare dalle major.
Naturalmente facendo pagare i propri brani senza i sovrapprezzi che le major impongono.
Comunque il mio post era semplicemente una critica all'esaltazione estrema di alcuni servizi già esistenti e ben saldi in internet non tanto del tipo di servizio in se.

Anonimo ha detto...

ma hai visto che ridicolo il giornale "Metro" di oggi? Sembrava il paradiso, poi... "ma il sito è agibile solo dagli USA"... ma va' a cagà!!!!!!