lunedì 17 settembre 2007

Se la casa è piccola anche il sesso ci guadagna



Dai vip alla gente comune, in Europa come negli Usa, la nuova tendenza in fatto di case sembra essere un ritorno al «piccolo», una predilezione per le case semplici e con poche stanze. Una sorta di nido accogliente e protettivo per tutti quelli che «nel largo ci stanno stretti». E il sesso ne guadagna: in media 20% di rapporti in più per chi vive in 50 mq rispetto a chi preferisce appartamenti di oltre 100 mq.

La conferma arriva direttamente da Leonardo Tv del Gruppo Sitcom che racconta il mondo della casa, in tutte le sue forme e sfaccettature. Anche da oltre Oceano giunge notizia di una Jennifer Lopez che desidera una vita più semplice e quindi ha deciso di vendere la sua collezione d’auto e le sue immense proprietà per passare a case più piccole, come racconta anche il popolare sito Celebrity Wonder. Come lei anche Oprah Winfrey, che sta vendendo l’immensa casa di Chicago Water Tower Place di sua proprietà dal 1993, per traslocare in un modesto monolocale.

Ma questo fenomeno riguarda solo i vip di Hollywood o interessa anche single e famiglie nostrane? Secondo lo studio, che ha interrogato 500 tra nuclei familiari, coppie e famiglie tra i 25 e i 65 anni, residenti nelle province di Milano, Bologna, Roma e Bari, la risposta sembra proprio essere sì. La stragrande preferenza è per la casa di modeste dimensioni. I motivi che spingono a tale scelta possono essere molteplici, vediamo nel dettaglio quelli che ha raccolto lo studio.

Per il 45% degli intervistati il motivo prevalente sembra essere di natura economica: il costo degli affitti o delle vendite è direttamente proporzionale alla metratura dell’immobile, con variabili che intervengono a seconda del tipo d’immobile e della posizione geografica.

Non solo caro mattone: vivere in una casa più piccola, significa anche limitare i costi di gestione della casa. Dall’arredamento, alla elettricità e il riscaldamento. Sicuramente un toccasana, visto il rischio black-out paventato proprio in questi giorni dall’Enel che prevede un inverno al freddo e al buio a causa dell’eccessiva richiesta di consumi. Giusto alcune cifre: 338 mld di kwh è la domanda di energia elettrica in Italia, il 75% dell’energia prodotta arriva da materie importate (dall’Algeria e dalla Russia), il 13% è energia elettrica importata, solo il 12% dell’energia è autoprodotta.

«Lascio ai sociologi le interpretazioni dei comportamenti più o meni bizzarri dei vip - dichiara Giorgio Tartaro, Direttore editoriale del canale tv Leonardo - Sicuramente da “tecnico” dell’arredamento posso dire che la sfida nel trovare soluzioni progettuali ed estetiche funzionali per un appartamento di pochi metri quadrati è assolutamente stimolante. Gli spazi piccoli mettono sicuramente alla prova l’abilità dell’architetto. Nel palinsesto di Leonardo daremo ampio spazio a questi argomenti, con particolare attenzione a tutte quelle soluzioni che permettono un sensibile risparmio energetico, e quindi un minore impatto sull’ambiente».

Per tornare allo studio del canale tv Leonardo, il 32% ritiene che una casa di modeste dimensioni sia più vivibile, quindi, maggiormente gestibile da un punto di vista dell’arredo, della pulizia e della suddivisione delle zone giorno e notte.

Il 15% delle risposte rileva come la scelta degli intervistati tenda a materializzare nella casa di piccole dimensioni la pratica del così detto «nesting». Letteralmente fare il nido, come luogo di protezione contro il senso di insicurezza metropolitana o lo stress della vita quotidiana. Il restante 8% rivela varie motivazioni riconducibili alla necessità di stare da soli, senza condividere un tetto con un compagno/compagna o altri co-inquilini a vario titolo.

Ma com’è cambiata la vita, trasferendosi in case sempre più piccole? L’immagine più evidente è «l’effetto-stropicciato» che si nota sempre più spesso nei luoghi di lavoro, semplicemente perchè non c’è lo spazio per aprire l’asse da stiro e levare tutte le pieghe da vestiti e camicie; non più letti matrimoniali ma da una piazza e mezzo; balconi anche sulla strada, da cui pendono lenzuola e tutto il bucato, che tanto ricorda l’immagine dei vicoli delle nonne.

A livello psicologico, migliora la qualità del rapporto familiare, come spiega la sessuologia Serenella Salomoni: «altro che crisi del maschio. I rapporti sessuali aumentano del 20% in media se si abita in una casa più piccola (non oltre il bilocale), complice l’atmosfera intima e di complicità che si viene a creare in un ambiente piccolo».

Il fronte dei fan dei piccoli spazi sarà la nuova frontiera del mercato immobiliare? Secondo quanto emerge dal sito di annunci gratuiti locali www.kijiji.it, che ha elaborato i dati estrapolati dalle ricerche effettuate e dagli annunci inseriti dagli oltre 1.200.000 utenti mensili (ad oggi si contano oltre 340.000 annunci, divisi in categorie), una volta individuata la destinazione, le preferenze di «coloro che cercano» appaiono sempre piuttosto evidenti. A Milano la «parola chiave» più cliccata è monolocale.

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